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Marmora valley

In the picture you can see the Marmora Valley and the inn Lou Pitavin. From there, if you are good walker, you can walk along the main river up to its sources by the Gias Maro and also reach the Colle del Mulo, overlooking the Bandia Plateau. Via the Colle d’Ancoccia, it is not long before you are at the foothills of Rocca La Meja and the lake with the same name.

 If you don’t fancy a long hike, you can admire the same landscapes by car along the tarmac road that takes to the Colle di Esischie and divides the Maira and the Grana Valleys, above the famous Santuary of Castelmagno. Follow the road up to Colle Fauniera, which used to be know as “pass of the dead” to honour a battle in 1744. At the top, the Cuneo Cycling Club put a marble monument to honour the amazing exploit of Marco Pantani and Savoldelli during the Giro D’Italia. After a brief passage in the Stura Valley, you reach the Colle di Valcavera, where the tarmac ends. Once you reach the barracks at bandia, you can go on on foot to the nearby Colle del Mulo and Colle D’Ancoccia, or to the Colle della Margherita, from where you can admire Rocca la Meja and the Gardetta Plateau.

 

It is strongly advisable to pay particular attention on the road, which is normally crowded by bikers who choose this spectacular and hard itinerary for training purposes.
If you prefer a more relaxed walk in the woods, from the hamlet Borgata Finello walk up along the river passing by the San Sebastiano Church (with its beautiful frescoes) and once you reach the hamlet Borgata Torello, follow the signs for the Percorsi Occitani. You can walk along the river as much as you like up until the Resile Lake or even Gias Maro.

The hamlets of Marmora

Marmora is made of several hamlets, quite close to each other, sat on a natural balcony among meadows and pasturelands. 
Take your time and discover the jewels hidden in the stones of these amazing examples of alpine architecture.

From the inn lou Pitavin in Borgata Finello you go down to the tarmac road, you turn right and follow the cultural itinerary which takes you up to Borgata Biamondo and the Sancuary that dates back 1719 and was built around a pillar of 1553. The beautiful fresco of the Madonna and Child on the pillar was recuperated and now has been incorporated in the altar. 
Go up towards Borgata San Sebastiano; you will pass a small group of houses and the small school and you will find the Chapel, with beautiful paintings of 1450 by Baleison. 

Pass by the abandoned mill, where you can see a fresco by Boneto da Paesana, and go up towards Borgata Torello, where you can admire typical examples of traditional alpine architecture, such as the round pillars and the suspended rooms. 

Borgata Garino is only few metres away and in one of the houses you can admire a fantastic example of double arched window carved in the stone. From Borgata Torello an old path takes you to Borgata Tolosano, the last one on the road to Colle di Esischie. In the hamlet there is a very big house where there used to be a museum of old arts and craft, unfortunately now closed. 

From Tolosano you come down along the tarmac road through the woods and you can admire on  the horizon the profile of Monviso and the high pasturelands of Elva. A short detour takes you to Urzio, where you can admire the best example of "facciata a vela" a type of facade with no ledges or recesses. The itinerary takes you to Arata; take the very panoramic path on the right and reach Borgata Reinero, the biggest and in the past probably the richest of all the hamlets of Marmora. In 1936 69 people lived here including the teacher, the tailor, the shoemaker, the priest and the baker. In the communal oven, which dates back 1557, they used to cook up to 80 loaves of bread. From Borgata Reinero we go up to the Church of Marmora, with a christening font which dates back to the IV Century and beautiful frescoes of the same period. 

Follow the itineary and go though Borgata Superiore. You can admire beautiful meadows covered in flowers to then reach the small Borgata Sodà and Borgata Serre, with the small communal oven by the road. From here you reach Borgata Breis which has a communal oven leaned over the side of the mountain, with a peculiar roof.  In front of it there is the Chapel dedicated to the Holy Trinity, as you can read on the carvings on the facade. You can admire some very nice houses in the hiogehst part of the hamlet and a peculiar tower, known as "caso dl’avoucat" - the house of the solicitor. From Breis you follow the path that takes you to Borgata Vernetti, the lowest of all the hamlets of Marmora. Here, every 13 September, used to take place the cattle market, a very important appointment of the inhabitants of this area which lived exclusively of cattle farming. Follow the tarmac road to then take the path which will bring you back to the inn Lou Pitavin.

Gita al Lago Resile

Ideale per chi vuole passare una giornata in pieno relax, sdraiandosi pigramente a prendere il sole magari dopo una buona mangiata dai sapori occitani, con i bambini felici che giocano sulle rive del lago. Una passeggiata facile facile consigliata per le famiglie.
Come si arriva in questa piccola oasi di pace?
Seguite la strada del vallone di Marmora fin oltre borgata Tolosano; procedete nella lunga serie di tornanti finché sbucate nella prateria del Gias Lauset; superato ancora il rettilineo che si addossa alla montagna, appena attraversato il ponte sul rio principale troverete il parcheggio sulla sinistra.

Si può arrivare facilmente con l'auto e con una breve passeggiata di 15 minuti  in bosco rado di larici raggiunge il lago Resile.

Se si vuole fare una bella escursione dalla Locanda si parte in direzione di San Sebastiano sulla strada asfaltata per raggiungere l'omonima Cappella da cui parte il sentiero Occitano segnato con tacche gialle seguendo inizialmente la strada sterrata che costeggia sempre il Rio Marmora per poi in alto trasformare in un sentiero.

Dopo circa 2 ore si arriva al Gias Lausetto dove il paesaggio si apre con una splendida vista sul Vallone di Marmora e più in là verso il Monviso.

Attraversando una passerella che ci fa attraversare il Rio dopo 10 minuti siamo arrivati al Lago

Gita a Palent (Sentiero dei Percorsi Occitani)

Partendo dalla Borgata Finello (1300) si raggiunge sulla strada asfaltata la b.ta S. Sebastiano. Prima del cartello che indica il nome della borgata si stacca sulla sinistra un sentiero che costeggia alcune case, gira a sinistra e raggiunge Arata.  Lasciato il sentiero si cammina sulla strada asfaltata verso valle per 200 metri, per poi imboccare sulla destra una mulattiera molto panoramica che porta alla borgata Borg. Reinero. Attraversata l’intera borgata si percorre la strada asfaltata e costeggiando la Parrocchia (mt. 1548) si raggiunge la Borg. SUPERIORE (mt. 1523). Prima di entrare nella borgata sulla destra in direzione nord si imbocca la comoda mulattiera detta "Napoleonica", di recente riattivata, che ricalca con andamento semipianeggiante fra boschi di larici e praterie la settecentesca "strada dei cannoni" e giunge al Colle dell’Encucetta.

Al bivio che indica la discesa per Stroppo si prende il sentiero a destra e in un fitto bosco di larici e faggi  si risale verso quota 1700 per poi ridiscendere  il vallone che ci porta alla Borgata Palent a mt. 1463.
Tempo di percorrenza: 3 ora e trenta minuti.

Dal Colle dell’Encucetta, c’è la possibilità di scendere attraverso fitto bosco di abeti bianchi e faggi al fiume Maira (regione Bedale di Stroppo a est oppure pont d'la Ceino a ovest) in circa una 1 ora e mezza.

Gita al Lago Nero

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Gita a Costa Chiggia e Monte Buch

Per questa escursione si può lasciare la macchina alla Parrocchia di Marmora, nell'ampio parcheggio che precede la chiesa. Da qui c'è una doppia possibilità: proseguire per la strada asfaltata che con percorso più ampio e dolce risale sulla sinistra, oppure seguire le indicazioni ben segnalate del sentiero che raggiunge il Monte Festa più ripido e diretto per ricongiungersi alla strada ora sterrata presso i casolari di Sagna Rotonda. Da qui, con dislivelli molto addolciti conviene raggiungere il Colle Intersile alla sinistra del citato Monte Festa, abbandonando la carrareccia in prossimità di una conca. Salendo per prati in prossimità della dorsale sommitale si raggiunge la vetta della Costa Chiggia, per poi continuare sullo spartiacque fino al Monte Buch.

La bellezza della gita è l'ampio panorama che si può godere sulla cerchia alpina dalla pianura dronerese fino al confine con la Francia, dominati nell'attraversamento dall'imponente mole del Monviso; per chi conosce i luoghi (o con l'aiuto di una cartina) è tutto un susseguirsi di cime note, un osservatoio di rara bellezza su tutta la Valle Maira.

Dalla cima del Buch si può ridiscendere alle grange sottostanti, dove una nuova sterrata si ricollega al punto di partenza; rientrati nel bosco di larici, non dimenticate di fare una visita alla isolata cappella di San Teodoro, protettore dei pascoli, da cui si gode di una superba visione sul vallone del Preit, nel territorio di Canosio.

E se siete rimasti incantati dal paesaggio, provate ad immaginarlo d'inverno con la neve: vi verrà sicuramente voglia di ritornarci con le racchette da neve ai piedi (qui le chiamiamo ciastre) oppure con gli sci di alpinismo, per una gita ormai classica per i corsi di avvicinamento a questa disciplina sportiva.

Gita al Lago Tempesta

L'avvicinamento classico al lago Tempesta avviene dalle Grange Chiot, arrivando alla fine della strada sterrata che risale dalla Parrocchia di Marmora e parcheggiando nella conca terminale che precede le estese coltivazioni di piante officinali (il pregiato genepy, da cui si ricava il liquore principe delle nostre montagne, a pari merito con quello che si ricava dall'achillea).
Risalendo dal sentiero che si stacca sulla destra all'altezza delle prime baite, proprio al centro della conca, si rimane sempre sul lato occidentale dell'avvallamento prodotto da un ruscello effimero (in tarda estate è asciutto). Dopo aver costeggiato alcune malghe abbandonate, una ripida rampa ci conduce rapidamente all'uscita del canalino, alla destra del quale una brevissima salita ci porta alla conca glaciale con il caratteristico Lago Tempesta.

Data la rapidità dell'escursione, dopo una sosta si consiglia di risalire per prati sulla Punta Piovosa, e poi rientrare seguendo lo spartiacque erboso pressochè pianeggiante del Vallone del Tibert, sul versante occidentale fino al Monte Cialme e alla Rocca del Passo: un sentiero nei prati da qui ci riporterà al punto di partenza.

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